Poche volte nella vita si ha la possibilità di godere di una quantità di emozioni e di sensazioni così naturali, così forti, così coinvolgenti. Partendo dall'aspettativa inattesa... perchè al mattino un quasi uragano ti convince subito che anche questa volta il concerto dovrà essere al chiuso, in una chiesetta, con i soliti problemi di acustica, di spazio... poi invece ecco che poco prima dell'esibizione arriva l'atteso messaggio sul gruppo di whatsapp: il concerto è all'aperto e si fa nelle vigne! Si, avete capito bene, proprio nelle vigne ... e parlando di Carema, una piccola Portofino dei vigneti, il colpo d'occhio è qualcosa di mozzafiato. Già la strada che sale ripida nel paese preannuncia qualcosa... ordinatissimi vigneti già carichi di grappoli appena abbozzati, sponde abbellite con rose, con lavanda, con peschi, con sotto alle topie l'erba verdissima e tagliata alla perfezione. Poi arrivi al luogo del concerto e trovi quello che non ti aspetti... un palco stupendo, perfettamente illuminato e tantissima gente lì per te, per ascoltarti e applaudirti. Probabilmente a questa gente hanno raccontato che la banda di Castellamonte è fortissima... e allora sale l'adrenalina, poi ascolti la prima parte del concerto eseguita dalla banda musicale di Carema, che ti mette giù una serie di brani uno più bello dell'altro. Intanto il pubblico si scalda, la notte avanza e crea quell'atmosfera sostanzialmente perfetta in mezzo al silenzio, ai piedi della montagna... davanti a te c'è lo spettacolo di tutta la Valle d'Aosta, ed è ora di montare gli strumenti e suonare. Un ultimo messaggino sul gruppo banda .... "ragazzi qui non si può sgarrare....". Sali sul palco, intonazione e poi uno sguardo d'intesa con il maestro Dino che con un solo gesto riesce a darti una carica senza senso... E via, il concerto ha inizio. Sara presenta l'associazione e poi i singoli brani. Questi brani li abbiamo studiati a lungo e le note ormai le conosciamo, per questo riusciamo a concentrarci sul maestro e sulle sue richieste. Al termine dei brani, in quel momento unico... in cui sei lì con l'ultima nota che pian piano va scomparendo, con il maestro che ti guarda e decide lui quanto durerà questo momento ... c'è una frazione di secondo in cui tutto è muto e sospeso... poi arrivano insieme il sorriso del maestro e gli applausi del pubblico. Sì, abbiamo fatto un buon lavoro, non abbiamo sgarrato ! Ecco che dopo lo scambio dei doni, bottiglie di vino ovviamente (apprezzate da ambo le parti...), arriva il momento del brano finale e del bis. E dopo arriva la festa, con la pro loco che ha preparato dolci e salate squisitezze e gli alpini che si sono occupati di riempire il subar di pesche e vino (quello buono...). Tra i commenti e i saluti il tempo passa veloce e tornando a casa non smetti di pensare a quanto è stato bello essere lì questa sera, suonare con i tuoi amici di sempre e incontrare altri amici che come te condividono con allegria la gioia di suonare e di fare musica insieme.